Il Progetto AtLiTeG (Atlante della lingua e dei testi della cultura gastronomica italiana dall’età medievale all’Unità) si propone di ricostruire la geografia e la storia dei testi e della lingua italiana del cibo, dal Medioevo all’Unità. Tra i principali obiettivi: l’accertamento delle fonti, sia attraverso la chiarificazione delle tradizioni testuali, sia attraverso nuove edizioni filologicamente attendibili; la realizzazione di indagini trasversali su scriventi, centri di produzione, tipologie testuali; la realizzazione di una mappa dinamica e sistematica della terminologia gastronomica pre-unitaria; la produzione di un vocabolario della lingua del cibo pre-unitaria.

CHI SIAMO

Partecipanti del progetto PRIN 2017

Università per Stranieri di Siena

L’Unità di Siena, Università per Stranieri, come unità centrale ha un ruolo di coordinamento della ricerca, di definizione dei criteri delle edizioni e del Glossario informatico. Partecipa al progetto con studi e ricerche su testi e documenti del Rinascimento, perseguendo i seguenti obiettivi: 1) ricerca ed esame di testi e fonti d’archivio non note o scarsamente conosciute (per esempio nelle biblioteche e negli archivi di Firenze, Modena, ecc.) e accertamento filologico dei testi noti come nel caso dei Banchetti, compositione di vivande et apparecchio generale (Ferrara 1549) di Cristoforo Messi Sbugo, vero archetipo del trattato rinascimentale di cucina; 2) costituzione del corpus di testi umanistico-rinascimentali con allestimento di edizioni digitali, marcate informaticamente e rese cercabili; 3) studio della lingua, e in particolare del lessico, e dei centri di produzione, che punterà a cogliere il complesso equilibrio fra la spinta di adeguamento al modello toscano, richiesto e favorito dalla stampa, la sopravvivenza di elementi dialettali, il non trascurabile influsso del latino.

Università degli Studi di Cagliari

L’Unità di Cagliari si interessa primariamente alla produzione gastronomica del secondo Cinquecento e del Seicento. Orienta la propria attività di ricerca lungo due direttrici principali: la prima, lo studio della folta trattatistica pubblicata dopo la svolta rinascimentale, e dunque sia di testi ambiziosi come la monumentale Opera di Bartolomeo Scappi sia di contributi meno influenti ma ugualmente interessanti come il Libro dello scalco di Cesare Evitascandalo e L'arte di ben cucinare di Bartolomeo Stefani; la seconda, l’acquisizione e l’esame di ricettari minori, vincolati a un contesto circoscritto, come quello proveniente dal convento della SS. Annunziata (Firenze). Grande attenzione viene inoltre riservata a fonti collaterali e non canoniche quali libri di secreti e testimonianze archivistiche di varia natura.

Università degli Studi di Napoli Federico II

L’Unità di Napoli, Università “Federico II”, partecipa alla ricerca studiando testi e documenti dei secoli XVIII e XIX, precedenti all’Unità d’Italia. Per il periodo in questione la ricerca si propone i seguenti obiettivi: 1) raccogliere un corpus interregionale di testi, sia editi, ma verificandone le linee della tradizione, sia inediti o privi di edizioni moderne. Oggetto di analisi, con particolare attenzione ai paratesti (introduzioni e glossari), saranno tanto quei ricettari tradotti dal francese e rivisitati, quanto quelli stampati in Italia e caratterizzati da un’impronta regionale, talvolta con inserti in dialetto. Le aree coinvolte nella ricerca sono il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, l’Emilia, le Marche, la Campania e la Sicilia (quest’ultima attraverso Malta); 2) contribuire al glossario della lingua del cibo, indagando trasversalmente sulla storia delle parole e sull’aspetto etimologico. Si potrà così definire il repertorio di parole nuove, prestiti e risemantizzazioni di parole tradizionali, sia dialettali che italiane, accordando uno specifico rilievo agli esotismi.

Università degli Studi di Salerno

L’Unità di Salerno si occupa del periodo che va dai più antichi ricettari italiani (inizi del Trecento) fino alla svolta rinascimentale. In particolare, la ricerca si concentra su cinque obiettivi: 1) studio dei testi di cucina negli antichi volgari italiani e aggiornamento del loro censimento; 2) studio filologico-linguistico delle prime due tradizioni testuali, quella cosiddetta “dei XII ghiotti” (l’intera tradizione sarà fornita in nuove edizioni) e quella del Liber de coquina (con nuovo testo critico per i codici latini 7131 e 9328 della BnF); 3) edizione critica del Libro della Mensa dei Priori tràdito dal ms. BML Ashb. 1216, ricco di termini gastronomici; 4) approfondimento del De arte coquinaria di Maestro Martino de’ Rossi, della metà del Quattrocento; 5) analisi della terminologia gastronomica dei ricettari antichi, etimologicamente non del tutto chiarita.